Ricerca Spirituale

L’idea di spiritualità non va necessariamente ricercata all’interno di particolari credenze dogmatiche né deve essere necessariamente riportata al concetto di religione, ma può essere semplicemente ricondotta all’essere umano in quanto tale.
Spiritualità significa dare un significato alle cose, alla realtà in divenire dentro e fuori di noi, sapendo scorgere i valori che vanno oltre l’apparenza e la temporalità.

Il Sonno, Il Sogno, La Morte

Il Sonno
Corpo e Mente sono fatti in modo che funzionino bene se seguono regolari alternanze di fatica/riposo, usura/rigenerazione, secondo un giusto equilibrio.
Tutto nel corpo umano funziona seguendo queste alternanze, dall’azione più piccola ai processi più lunghi, si consideri ad esempio la muscolatura: per ogni muscolo che viene contratto ce n’è uno opposto, detto antagonista, che necessariamente si rilassa, come avviene per bicipite e tricipite. Se li si contrae entrambi contemporaneamente si spreca energia e non si ottiene nulla. Questa a grandi linee è la prima causa di di-stress (stress negativo): c’è un tempo per il lavoro e un tempo per il riposo; un cattivo uso del corpo e della mente, fuori da queste regole naturali, porta ad un inutile logoramento.
Includo la mente, in quanto non solo la neurofisiologia, ma anche i processi psicologici stessi sottostanno alla stessa dinamica.
L’universo è fondato su leggi frattaliche, da cui l’essere umano non è esente: così in alto come in basso. La legge del buio-luce, notte-giorno, fatica-riposo, usura-rigenerazione, regola intrinsecamente la vita in ogni sua forma ed espressione e in ogni misura.
Consideriamo ad esempio la comunicazione: perché sia “fertile”, è necessario che tra due interlocutori, quando uno parla l’altro ascolti, di un ascolto con la A maiuscola, che implichi apertura all’altro e al suo mondo, empatia, capacità di mettere da parte i propri schemi, altrimenti il passaggio di informazione non avviene, nessuno dei due ha nulla di nuovo.
Il sonno sembra proprio inventato apposta per costringere l’essere vivente all’inazione e al riposo, al fine di mettere in atto i necessari processi di assimilazione e rigenerazione.
In pratica, fisiologicamente, si cresce, si guarisce, ci si ripara durante il sonno.
Questa incontrastabile necessità di dormire però, di staccare la spina delle percezioni e del pensiero razionale, non sembra in stretta relazione causale con la necessità di rigenerarsi fisicamente; i processi rigenerativi fisiologici cioè non sembrano giustificare il fenomeno del sonno in tutta la sua particolare complessità.
La mente, intesa come quell’insieme dei processi cognitivi riflessivi formanti un’individualità, sembra richiedere uno spazio-tempo di lavoro tutto suo, caratterizzato da un diverso stato di coscienza al quale corrisponde una particolare trasformazione delle attività cerebrali.
Per proporre una spiegazione a questo enigma, e coerentemente a quello che è il progetto “uomo”, ci sentiamo di azzardare che la mente funziona esattamente in parallelo al corpo, e che ne è la versione sottile, e che questa sua attività notturna rappresenti il suo particolare tipo di rigenerazione.
Ribadisco il concetto di mente come entità cognitiva astratta, da distinguere dal cervello come organo fisico.
Se rimaniamo sui binari dell’analogia corpo-mente, ebbene, allora anche la mente durante il sonno ha la prerogativa di assimilare, guarire, rigenerarsi, crescere.
Potremmo considerare quindi la complessa fenomenologia mentale notturna, con una primaria, anche se semplicistica, definizione di “digestione cognitiva”.

 
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